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Nella solitudine tutte le cose create ci aiutano felicemente. Il firmamento, adornato mirabilmente con l'ordine stupendo dei pianeti e delle stelle, ci invita e ci attrae, per mezzo della sua bellezza, ad ammirare le realtà superiori. Gli uccelli dolcemente modulano la soave melodia del canto per la nostra consolazione...

- Nicolò Gallico, Carm. - La freccia di fuoco -

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli...

Benedite, figli dell'uomo, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedica Israele il Signore,
lo lodi e lo esalti nei secoli.
Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, o servi del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
Benedite, pii e umili di cuore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. (Cantico Dan 3, 57.82-87)

Sant'Elia Profeta

L'Ordine dei Carmelitani ha le sue origini sul Monte Carmelo, in Palestina (antico Regno di Giuda), dove il grande profeta Elia operò in difesa della purezza della fede nel Dio di Israele e dove lo stesso profeta, pregando in solitudine, vide apparire la nuvola apportatrice di benefica pioggia dopo la siccità. Da sempre questo monte è stato considerato il giardino verdeggiante della Palestina e simbolo di fertilità e bellezza. "Karmel" infatti significa "giardino".

Nel secolo XII (forse dopo la terza crociata, 1189-1191) alcuni penitenti-pellegrini, provenienti dall'Europa, si raccolsero insieme presso la "fonte di Elia", in una delle strette vallate del Monte Carmelo, per vivere in forma eremitica e nella imitazione del profeta Elia la loro vita cristiana, nella terra stessa del Signore Gesù Cristo. Costruita una chiesetta in mezzo alle celle, la dedicarono a Maria, Madre di Gesù, sviluppando il senso di appartenenza alla Madonna come Signora del luogo e Patrona, e ne presero il nome, "Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo". Il Carmelo è profondamente legato ad Elia e a Maria. Dal profeta ha ereditato la passione ardente per il Dio vivo e vero e il desiderio di interiorizzarne la Parola nel cuore per testimoniarne la presenza nel mondo; con Maria, la Vergine Purissima Madre di Dio, si impegna a vivere "nell'ossequio di Gesù Cristo" con gli stessi sentimenti di intimità e profondità di legame che furono quelli di Maria.

La Madonna Bruna

Per i Carmelitani la b.V.Maria, Madre e decoro del Carmelo, è "Signora del luogo" riservato alla ricerca incessante del Volto di Cristo e dell'unione con Lui. Qui a Sutri, in modo particolare, la Vergine è venerata come Immacolata ed è titolare del Monastero e della Cappella pubblicamente officiata. 

Di lato, la raffigurazione pittorica più antica che esprime l'amore smisurato e la sconfinata fiducia dei Carmelitani per Maria è la tavola raffigurante "S.Maria del Carmine" nota anche come "La Bruna". L'immagine è del tipo detto "della tenerezza", in cui i volti della Madre e del Figlio sono accostati in espressione di dolce intimità, come in un bacio. La stella con la coda pendula è simbolo della verginità di Maria prima, durante e dopo il parto; il colore azzurro del manto indica la sua maternità divina e il colore rosso della veste sotto il manto e che copre parte del Bambino, indica l'amore con cui lo ama.

 

Tutta la composizione proclama la realtà della Maternità divina di Maria. Il volto del Bambino non esprime una sembianza fanciullesca, quasi ad indicare l'eternità del Verbo fatto carne. L'immagine, che già appare prima del 1268 nella primitiva chiesetta dei carmelitani in Napoli, fu portata durante l'anno santo del 1500 in devoto e solenne pellegrinaggio a Roma e lungo il cammino si ebbero grazie e prodigi per intercessione della Madonna, che continuarono anche dopo il suo rientro nella città partenopea, determinando l'origine della pia pratica de "i mercoledì del Carmine". (E.Boaga)

 

O Dio, che hai onorato l'Ordine del Carmelo col titolo glorioso della Beata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, concedici di poter giungere, forti del Suo aiuto, alla vetta del Monte che è Cristo Signore. (orazione 16 luglio)

La tradizione dell’Ordine dei Fratelli della B. Vergine Maria del Monte Carmelo pone Maria, Madre di Gesù Cristo, al centro della vita spirituale personale e comunitaria, come già fecero simbolicamente i primi eremiti carmelitani presenti in Terra Santa nel XIII secolo, dedicandole il nome dell’oratorio quale luogo di preghiera comune.

La Vergine Immacolata, “Signora” di questo luogo, ci invita ad approfondire l'importanza della purezza del cuore inserendoci naturalmente nel flusso dei cercatori di Dio chiamati a servirLo e a lodarLo nella specificità del nostro carisma carmelitano.

La centralità della devozione mariana nella nostra comunità di vita contemplativa è vissuta con la tangibile esperienza della presenza di Maria come Madre e Sorella: ciascuna di noi ha sperimentato nel proprio vissuto umano e spirituale, la Sua materna protezione e testimonia concretamente l’appartenenza alla Sua Verginità Immacolata attraverso l’”abito” chiamato Scapolare Carmelitano.

Lo Scapolare è una veste simbolicamente indossata sotto forma di striscia di stoffa appoggiata sulle scapole e calante su petto e schiena quale segno di particolare affidamento alla Madonna e di servizio a Lei che riveste ognuna di noi con la Sua Purezza verginale e redentiva attraverso il manto della Verità quale stato di umiltà e rettitudine della coscienza e della Castità quale stato di umiltà del cuore, della mente e del corpo.

L’affidamento a Maria Immacolata richiede a ciascuna di noi la disponibilità ad una vita di preghiera personale e comunitaria inserita in un concreto contesto di fraternità, attraverso l’impegno nella liturgia corale cantata anche in stile gregoriano, la preghiera personale silenziosa e solitaria in cella e il lavoro comunitario per il sostentamento della comunità (qui a Sutri la produzione delle ostie) e attività che vengono realizzate in sintonia con i doni naturali che il Signore Dio ha donato a ciascuna sorella.

 

 

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Con te è la sapienza

che conosce le tue opere,

che era presente

quando creavi il mondo;

lei sa quel che piace ai tuoi occhi

e ciò che è conforme ai tuoi decreti.

Inviala dai cieli santi...

perché mi assista

e mi affianchi nella mia fatica

e io sappia

cosa ti è gradito. Sap 9,9-10

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