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 La clausura, per quanto sia separazione materiale dal mondo, non può impedire una doverosa solidarietà con esso. Quantunque esteriormente la monaca non sembri servire ai suoi contemporanei, li tiene tuttavia presenti in modo più profondo con la tenerezza di Cristo e con essi collabora spiritualmente affinché l'edificazione della città terrena sia sempre fondata nel Signore e a lui diretta, né avvenga che lavorino invano quelli che la stanno edificando (LG, 46). Noi partecipiamo così, in modo più universale, ai lavori, dolori e speranze degli uomini. Cost. 93

"Sopportando sempre e ovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo"  2Cor 4,10

CONTRASTIAMO "... LA CULTURA DELLO SCARTO ..." (Articolo pubblicato su "Il Lavatoio" - Sutri)

 

Papa Francesco in vista della Quaresima ci ha di nuovo esortato alla vigilanza e alla preghiera per la vita. Nel fare questo si è riferito alle concrete “situazioni di conflitto in diverse parti del mondo”, ed ha esortato ad aderire ad una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace, il 23 febbraio prossimo, venerdì della Prima Settimana di Quaresima.
Anche qui a Sutri, oltre alla giornata di preghiera del 23 febbraio, insieme alle sorelle monache carmelitane si è pensato di organizzare per il 12 marzo alle 21,00 presso il Monastero SS. Concezione una serata di preghiera, riflessione e carità concreta verso una comunità carmelitana della Repubblica Democratica del Congo che opera a Bunia. Bunia è una città del Congo che conta poco più di trecentomila abitanti. In essa, per venire incontro alle necessità di cura della popolazione, la comunità carmelitana ha da tempo iniziato a costruire un ospedale, unico in quella zona, per curare, accogliere e custodire in particolare madri in attesa di partorire e bimbi per contrastare così l'elevata mortalità per parto e infantile.

Da qualche tempo l'ospedale ha bisogno di un ampliamento in quanto arrivano pazienti anche da territori limitrofi, in più da dicembre nella provincia dell'Ituri, non lontano da Bunia, sono in corso scontri tra gruppi etnici diversi. Numerosi villaggi sono stati bruciati, le vittime sono diverse decine, centinaia i feriti e ormai hanno superato il migliaio i profughi che si stanno riversando nella città di Bunia. Sono coinvolti anche alcuni familiari di nostri confratelli, membri del Terz’Ordine e persone amiche del Carmelo. Particolarmente critica è la situazione dei più deboli, bambini e anziani, così come aumenta il pericolo di epidemie.

La necessità di ampliare l'ospedale è ora divenuta una urgenza ci scrive padre Chelo, carmelitano a guida della comunità missionaria a Bunia. La somma da reperire non è altissima, si tratta di venticinquemila euro che, dati i costi molto contenuti, sia delle materie prime che della mano d'opera, nel paese africano, sarebbero sufficienti per provvedere a tanta gente povera ora anche martoriata, e qui va detto, dalla violenza e dall'indifferenza di persone accecate dalla "cultura dello scarto". L'appello di padre Chelo, tramite le realtà carmelitane, è rivolto a tutta la comunità italiana, noi lo rivolgiamo alla comunità di Sutri e dei paesi limitrofi. La sera del 12 marzo presso il Monastero dopo un primo momento di preghiera e di affidamento di tutti noi a Maria nostra Madre e Sorella ci sarà un momento di agape fraterna all'interno della quale si daranno tutte le informazioni sulla situazione a Bunia e su come e quando poter sostenere questo progetto missionario verso la "chiesa che soffre". L'invito è rivolto a tutte le persone ma ci affidiamo anche alle Associazioni Culturali, di Volontariato, di Promozione Sociale, Sportive Dilettantistiche, Parrocchiali, Pro Loco, e di altro tipo nella speranza che siano di sostegno a questa iniziativa. Vi aspettiamo, le sorelle monache e gli amici del Carmelo di Sutri.

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